Scritta da: Anna De Santis

Quanto ti ho aspettato mamma

Col nasino schiacciato contro i vetri,
ti stavo aspettare,
poi tutto si appannava
e non riuscivo a guardare.
Mi avevi promesso che saresti venuta presto,
ed io aspettavo coi i pugni chiusi,
un giorno mi dovrai spiegare
mai te lo chiesi,
perché sono quì e mi hai dovuto lasciare
a piangere e a gridare,
anche tu piangevi, ma cos'altro potevi fare?
Non ero io, della tua vita,
la cosa più importante, il tuo grande amore?
Me lo ripetevi sempre, stringendomi sul cuore.
E non sei più venuta,
tra le lacrime mi sono addormentata,
come mai, nemmeno una telefonata...
Cos'è che ti costringe a starmi lontano,
sono cresciuta e purtroppo l'ho capito,
dal troppo rossetto che ha macchiato il tuo viso,
al sorriso che ormai s'è spento,
dalla vergogna che hai nel guardarmi negli occhi
dalla paura che hai quando mi tocchi.
Mamma, non condanno te, ma questa società
che nonostante le tue richieste,
non ci ha dato nessuna possibilità.

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    Scritta da: Anna De Santis

    Commenti

    1
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    Questo e' uno spaccato di vita quotidiana, di vita"vissuta".
    Non bastano mille parole per commentarla.

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