Scritta da: Eleonora La Pazza
Sono stufo del lirismo compassato,
del lirismo inappuntabile,
del lirismo funzionario pubblico con registro di presenze,
orario d'ufficio protocollo ed espressioni di stima per il direttore.
Sono stufo del lirismo che s'arresta per verificare sul dizionario il carattere vernacolo d'un vocabolo.
Abbasso i puristi,
tutte le parole soprattutto i barbarismi universali,
tutte le costruzioni soprattutto le sintassi d'eccezione,
tutti i ritmi soprattutto gli innumerabili.
Sono stufo del lirismo sdolcinato,
politico,
rachitico,
sifilitico.
Di ogni lirismo che capitola dinanzi a qualche cosa che gli sia estranea.
Del resto non è lirismo,
sarà contabilità tabella di coseni segretario galante dell'amante esemplare,
con cento modelli di lettere e i diversi modi di piacere alle donne, etc
Voglio piuttosto il lirismo dei folli,
il lirismo degli ubriachi,
il lirismo difficile e pungente degli ubriachi,
il lirismo dei clown di Shakespeare.
Non voglio più saperne del lirismo che non è liberazione.

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