L'arte di perdere non è difficile da imparare; così tante cose sembrano pervase dall'intenzione di essere perdute, che la loro perdita non è un disastro. Perdi qualcosa ogni giorno. Accetta il turbamento delle chiavi perdute, dell'ora sprecata. L'arte di perdere non è difficile da imparare. Poi pratica lo smarrimento sempre più, perdi in fretta: luoghi, e nomi, e destinazioni verso cui volevi viaggiare. Nessuna di queste cose causerà disastri. Ho perduto l'orologio di mia madre. E guarda! L'ultima, o la penultima, delle mie tre amate case. L'arte di perdere non è difficile da imparare. Ho perso due città, proprio graziose. E, ancor di più, ho perso alcuni dei reami che possedevo, due fiumi, un continente. Mi mancano, ma non è stato un disastro. Ho perso persino te (la voce scherzosa, un gesto che ho amato). Questa è la prova. È evidente, l'arte di perdere non è difficile da imparare, benché possa sembrare un vero (scrivilo! ) disastro.
È ironico, non si impara a perdere si sopravvive allaperdita , perché se scegli di vivere, amerai perderai soffrirai, banale ma ma lla vita è un percorso che ha come traguardo la morte, quindi accetta il turbamento di un gesto, di un luogo, e della sua perdita, non voglio essere poetica
grazie francesca per la ottima traduzione io con il mio povero inglese non ero in grado di tradurla bene.
io ho perso abbastanza nella vita, ma non mi lamento, non perchè c'è di peggio, ma perchè sò che la cattiveria non fà distinzione tra buoni e cattivi.
quindi......è meglio avere o imparare l'arte di perdere.
...in effetti non è difficile,a volte è sufficiente essere sbadati,c'è però una consolazione:anche se la falce recide i fiori del prato domani loro ricon quisteranno la luce. Forse a volte perdere vuol dire rinascere.
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