Vorrei come un tempo, scrivere poesie scorrevoli e dolci. Vorrei trovare le parole ma ho in testa un vespaio; la mia mente è uragano. Vorrei dire delle ingiustizie, delle brutture in un epoca come la nostra: dove tutto pare preciso; tutto giusto. Vorrei saper dire: "Sei per tre nove!", in quest'era di estrema precisione; di calcolo. Ma soprattutto vorrei poter dire: "Tieni, fratello, metà è tuo; l'altra metà è per me!"
Una poesia piena di phatos: amara constataziote di un mondo che va avanti secondo calcoli precostituiti da sempre. La differenza e che oggi abbiamo gli "strumenti" e molti - come nel tuo caso - la "sensibilità" di renderci conto di queste iniquità.... La vita alterna momenti strabilianti poichè diversi per sentimenti e razionalità acquisita... Continua a dire ciò che pensi la dolcezza traspare comunque nonostante le brutture che VUOI E DEVI URLARE....
laura di nella
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