Qualcuno a cui gettare la propria ombra, succhia la vita del moto dai piedi dai seni delle suole che risentono dello sgonfiamento. L'ombra è la propria morte nella Vita. È il fardello-cadavere da dovere portare fino alla bara del letto finale. È una preghiera su cui il labbro affonda, è la parola che ritarda ancora l'affiorare dal magma dell'inchiostro. È un'inversione all'aldilà del Tempo: io, biondo nella mia pelle, divento formica che trascina la sua briciola.
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