Torno lupo alla vetta delle ore a ululare un'insonnia senza fine, spolpo ancora la carogna lunare, briciole o becchi di avvoltoi, le stelle, le lascio sparse a un campo sterminato, universo di ceneri e carboni: sono nel bosco ovunque anche là dove è strada di cemento continuata, sono fremito di paura e angoscia, protezione di un manto di altro sonno: è corruzione adeguarmi alla luce, al vino compiaciuto nel colore, dalla rocciosità porosa scorre emorragia di raggi intamponabile.
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