Agisci nel silenzio come una biscia insidiosa convinta che nessuno si accorga della tua libidine e della tua avidità e convinta che il tempo sia assenza, e invece è rumore assordante, fiele e voce maleodorante di narciso. Il tempo con la sua malattia degli addii, con la sua facoltosa fanfara di residui, con il suo vorticoso e dirompente grido ti ha schiavizzata, oh povera, oh incatenata al tuo compito di ragioniere, oh sperma amaro della solitudine.
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