Sospinta a recitare - avevo in mente una diversa parte. Nel programma scordavano il mio nome. Le mie quattro parole, del resto, non supponevano un'arte. Poi sospinta al proscenio - nel cascame dell'altrui gloria. Le risa delle luci, gli applausi fitti come bosco in fiamme non erano per me. Fra le quinte e la polvere, felice, me ne stavo in disparte fissando in alto, oltre la gente - attenta a un vuoto parapetto di velluto, al buio dietro, all'ombra di quel re che mai nessuno ha veduto.
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