Ho dimenticato di dimenticarti. Non te la prendere. Problema mio. Che sotto la doccia un po' ti penso. E spesso rido. E spesso piango. Ma non si vede. Acqua nell'acqua. E non si sente. Vuoto nel vuoto. I miei pensieri pesano poco. Prendono il volo. Il tuo, però, è ancora qua. Nella mia testa tra le mie gambe sopra la schiena. Dentro le ossa. Non se ne va. E chiudo spesso gli occhi senza pensare a niente. E metto spesso le cuffie senza ascoltare niente. E stringo spesso le mani senza afferrare niente. Ti chiuderei a giro sulla mia pelle in questo istante per fartela sentire quanto è forte questa voglia di rinascere che senza te, però, non ce la fa a partire. Ci vorrà un bel po' per riprendere a mangiare. Riesce a farmi schifo persino la lasagna di mia madre quando non ci sei. Converrai da te che la situazione è alquanto grave. Io ti ho avvisata ora vedi che puoi fare. Ho fatto crescere i capelli così posso disfarli come un letto. A te ne non sono mai piaciuti, dici che un uomo deve tenerli sempre corti. Questione di gusti. Talvolta l'intelligenza è tutta nel baciare i punti giusti. Ho dimenticato di dimenticarti. Non te la prendere. Problema mio. Questa mattina ho fatto un sogno. Era d'estate. Faceva caldo. Nevicava. Dicevi: sei il mio miracolo più bello. Io prima ti ho baciata. Poi ti ho risposto: non credo nei miracoli. E forse il mio problema è proprio quello. Non credo nei miracoli. E forse il mio problema è solo quello.
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