Ma se tutto si fermasse? Siamo come un fiume che scorre come una galassia che vaga per lo spazio, ambendo a un fine a noi ignoto ma ritenuto idilliaco. Il pensiero proiettato su una meta non si accorge dell'ordinario: agisce come ha sempre fatto come il fiume devia il suo corso noi inconsapevolmente scorriamo trascinati dal tempo. Ma se tutto si fermasse? Se qualcosa di insormontabile ci rallentasse? Allora ci svegliamo e di conseguenza reagiamo. chi si sente perso non avendo più certezze. Chi si accorge di ciò che naturalmente compiva. Chi non comprende la situazione e continua come nulla fosse. Così, attraverso l'incertezza, il panico si balena dividendo e danneggiando. Dunque il maggior ostacolo alla coesione, alla serenità, non è più lo scoglio insuperabile ma il panico che ci impedisce di preoccuparci di chi ci sta intorno. Viene meno l'idea degli altri superata dal egoismo.
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