Ma se tutto si fermasse?

Ma se tutto si fermasse?
Siamo come un fiume che scorre
come una galassia che vaga per lo spazio,
ambendo a un fine a noi ignoto
ma ritenuto idilliaco.
Il pensiero proiettato su una meta
non si accorge dell'ordinario:
agisce come ha sempre fatto
come il fiume devia il suo corso
noi inconsapevolmente
scorriamo trascinati dal tempo.
Ma se tutto si fermasse?
Se qualcosa di insormontabile
ci rallentasse?
Allora ci svegliamo e
di conseguenza reagiamo.
chi si sente perso
non avendo più certezze.
Chi si accorge di ciò che
naturalmente compiva.
Chi non comprende la situazione
e continua come nulla fosse.
Così, attraverso l'incertezza,
il panico si balena
dividendo e danneggiando.
Dunque il maggior ostacolo
alla coesione, alla serenità,
non è più lo scoglio insuperabile
ma il panico che ci impedisce
di preoccuparci di chi ci sta intorno.
Viene meno l'idea degli altri
superata dal egoismo.
Fabio Valenti Pettino
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