I Non cade la tua anima nel sonno, tutt'al più si riposa e vede l'ombra amaca e culla, tormento e cupezza, lenzuolo insradicabile ed atavico, gocciano note, carillon di luce, si riaccende l'infanzia dove sembra che a lutto il tempo usurpi lo spazio con un solo colore – quello lì! – e il vento è dito su nessuna bocca, chiede invano il silenzio tra gli assenti...
II Tutto è sonno, ma senza che sia corpo, ovunque è aria che rammenta assenza di anima, le strade srotolate, come zerbini a soglie d'orizzonte, solo indicano dove può arrivare lo sguardo in questa vita, e in nessun altra!
III Tutto era nascita, era preghiera, era l'implorazione di fermarsi – Notte regina che non ha pietà: si distende e non copre veramente! – era sbocciato il fiore delle palpebre e sotterrato dalle imposte chiuse non ebbe l'acqua di nessuna luce! – il silenzio portò le cose al grido e il grido stesso si adeguò al silenzio! – fu preda del sadismo l'indifeso, quello che volle definirsi dio finì per esser solamente sangue da cui nacque una folla di carnefici, e nel buio sarebbe l'uniforme culla se non vi fossero le stelle, sale di luce gettata violenta sulle ferite di pupille insonni.
Commenti