La sacra notte all'orizzonte è sorta e il consolante, grato giorno ha rotolato quasi velo d'oro, velo gettato sull'abisso. Come visione è dileguato il mondo esterno... E l'uomo ormai, quale orfanello privo di ricetto, sta nudo ed impotente, a faccia a faccia con il nero abisso.
Ed è a se stesso abbandonato, il senno annullato, il pensiero derelitto; nell'anima sua propria inabissato, né di fuori è sostegno né confine... Ed ogni cosa luminosa e viva gli pare adesso trapassato sogno... E nel notturno, estraneo, indecifrato conosce egli il retaggio familiare.
Commenti