Non ho dormito prima ch'era notte, ho atteso te, mio sole, cuore e luce, ché nell'acqua riversa del tuo cielo riesci a far risorgere ogni incendio, fiamma che esprime altro desiderio, altra tensione da quella degli esseri. Con i tuoi raggi, lingue scese al fondo d'un mare d'aria fino a questi occhi, vedi che ora il sonno è il mio volerti qui, nel carbone nero in cui è sepolta la mia pelle che sembra ormai il passato. Poiché credo a quest'unico miracolo: la notte che io penso di lasciare nel suo sepolcro, nell'inesistenza, si ripresenta, quotidiana morte, cenere tutta. Un'unica scintilla puoi scatenare, ch'io riveda ancora quell'ultima mia stella ch'è il mio sogno.
Commenti