E più spesso la notte, quando scorre senza difesa il rivolo dell'anima, ecco – si leva un vento fuori stagione, come questo in sonno sento baciare i muri della casa, fra bisbigli di nidi e di fogliami già trapassati: e invasa mi sorprende di fantasmi d'amore, con ludibrio e gaudio insostenibile. Chè ormai già l'autunno s'appresta e la rondine già scruta la rotta. E pende fra uno sciame alto di stelle dall'abisso notturno la Bilancia: sopra il vivere mio lucida, esatta, non turbata da venti, in equilibrio fra il cielo già trascorso e quel che resta.
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