Mi scinderò dalla perpetua danza, dal flusso senza fine che mi porta, creatura di lucente libertà - io - che piangete morta. Invaderò la casa: un solo giro come fa il lampo.
In consistenza d'aria assumerò il colore d'ogni stanza. Senza toccar le cose - non ho mani -. Senza lasciare firme sugli specchi - non ho respiro -.
Vi stupirà la tenda che ferma taglia un brivido, il vermiglio tumulto dei gerani, lo scompiglio dei libri nell'eremo della scansia. Poi, subito riemersi come statue da un vento: "Che cosa è stato" attoniti vi chiederete. Diletti, non v'offenda se durerà il mio avvento solo l'attimo di rifluire via.
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