Ho sognato verdi foreste di smeraldo, rivi d'acqua cristallina e pura che corrono splendenti tra pietre di zaffiro, giada e topazi, gente felice sotto l'azzurro cielo di quei giardini d'Eden scomparso, libero di volare oltre le barriere del vento, senza il dolore della sofferenza, oltre la paura dell'abbandono, al di là del grigiore della vecchiaia. Poi improvviso son sveglio e demente, di nuovo preda del corpo prigione, ancora terreno legato al triste vivere d'appassita bellezza.
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