Se io, ancor che nessuno, potessi avere sul volto quel lampo fugace che quegli alberi hanno, avrei quella gioia delle cose al di fuori, perché la gioia è dell'attimo; dispare col sole che gela. Qualunque cosa m'avrebbe meglio giovato della vita che vivo - vivere questa vita di estraneo che da lui, dal sole, mi era venuta! Viaggiare! Perdere paesi! Essere altro costantemente, non avere radici, per l'anima, da vivere soltanto di vedere! Neanche a me appartenere! Andare avanti, andare dietro l'assenza di avere un fine, e l'ansia di conseguirlo! Viaggiare così è viaggio. Ma lo faccio e non ho di mio più del sogno del passaggio. Il resto è solo terra e cielo.
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