Scioglie la primavera coi germogli il canto delle primule, cela l'estate crespe dell'autunno dove mille pensieri senza penna inginocchiati ai piedi dell'inverno sfogliano tra le pagine illuse le foglie imbalsamate. O questo libro! Questo romanzo sempre vecchio e nuovo delle quattro stagioni. O questo mare! Tra selvagge scogliere, rive, spruzzi incespica fruscio del mulinello con le onde cupe, frastagliati contesti, canti, voci spalma il navigatore sui marosi, dalle creste azzurre come altezze suonano i desideri muse, corone, allori come sospesi luccicanti inganni tentano come i pesci le lampare, cadono i sogni nelle valli fonde, schegge di fumo tra le righe insorte sospinge il vento i fogli verso l'ultimo punto... butta il vestito logoro non serve oltre il velo che incombe, nudo, che cosa, niente... vosco lettor sospeso alla parola "Fine" dell'Autore.
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