Seduto sul gradino d'appoggio levigato col sole che conta le rughe del tempo e nel tempo continua lo sguardo d'iride dilatato come finestra su un campo orizzonte senza ostacoli presenti ma duramente passati di occhi bagnati di fatica a deglutire bisogno e nel sonno a tirar via i denti d'una dignità che imperversa come stelle nel cielo a raccoglier briciole di sorrisi mentre i calli di mani e piedi decorati gridano l'orgoglio d'un bicchiere di vino a voler dimenticare tristezza con la forza d'un gomito alzato.
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