Lungo l'asfalto dell'itinerario il pensiero affacciato al finestrino incontra l'armonia di canti del pastorello cieco innamorato della bella Climene, Ed ecco Cefalù! Carezza malinconico la rupe con gli occhi intrisi di colori appresi dal folto intenso che ha scolpito l'onda e intravede la forma della testa di Dafni che piange amore e si protende sul mare azzurro convertito in rocca, e ascolta il vento. La storia che si perde si ritrova nel fascino di miti, di giganti in rinvenuti resti e templi greci negli avanzi di orme primitive nella stordente fantasia che porta un qualche brivido che passa. Domina l'imponente cattedrale vide greci, romani, bizantini arabi normanni e medioevo gli stili si affollano, ciascuno importa il meglio una zolletta della propria arte imbandisce la tavola dei gusti in cornice di secoli Cristo Pantocratore fa sentire l'abbraccio dentro gli occhi "Cristo è luce del mondo" Fuori dal tempio il cuore palpitante per troppa mirabilia tracannata, l'ondeggiare di palme, il mare acquieta.
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