Dolce signora della mia prima elementare, hai sempre sulla bocca quella semplice canzone da due soldi?
Sai, sento ancora le grandi gocce di pioggia che battono sui vetri, ed oggi, pensa un po', anche la mia scrivania è color noce.
Forse non sei stata veramente così bella come ti ricordo: sei soltanto un aquilone sperduto tra le nuvole grigie dei rimpianti e trasportato in alto dal vento.
Ho avuto un sogno troppo breve per farti risvegliare oggi, dolce signora di un mondo ovattato! Nel tuo cuore batte ancora la pioggia di quel novembre buio che ora sento dentro di me?
Un bacio corre sull'illusione della mia fanciullezza e la vecchia estate è ferma, catino della memoria, infernale ed impietoso.
Dolce signora della mia prima elementare, adesso sto danzando con una sconosciuta: forse ho volato oltre l'aurora.
Ma tu non avrai freddo e suonerò per tutta una vita elementare, con una chitarra spezzata: ricorderò ancora il bambino vestito d'azzurro, mentre è il profumo del tuo fiore rosso che mi ha ucciso.
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