Posso andare in overdose di parole, proseguendo avanti così, all'infinito, a fare la non-poeta deformando pensieri, sudarli, tracimarli, dissacrarli. Inietto in vena una spruzzata di stelle spente su croste di lupi e lune piene, pasticche d'emozioni tristi, essenze di petali strappati. Sono in craving di cattivi pensieri, sintetizzazione di umori maniacali, chimica diluita di quelli immediatamente più bassi. Racconto con la mia mano destra il terrore dei miei sguardi sinistri e la Furia che mi abita come fossi dimora fatiscente.
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