Non sono né un artista né un poeta. Ho trascorso i miei giorni scrivendo e dipingendo, ma non sono in sintonia con i miei giorni e le mie notti. Sono una nube, una nube che si confonde con gli oggetti, ma ad essi mai si unisce. Sono una nube, e nella nube è la mia solitudine, la mia fame e la mia sete. La calamità è che la nube, la mia realtà, anela di udire qualcunaltro che dica: <<Non sei solo in questo mondo ma siamo due, insieme, e io so chi sei tu>>.
è bello sapere che solo la lama dell'uniome taglia il filo della solitudine, che soffoca le viscere dell'essere umano ..... gibran sei grande , ti adoro !
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