Esco - da me - come magma. Incandescente, con la scintilla distorta e la fiamma tremula. Fluisco su pietra lavica, lì, dove pulso più forte, ritmicamente, aritmia. Come l'Etna che parla di notte, inquieta. Scosse scuotono. Ti ho negli occhi, fuoco, quando bruci l'acqua e spira vento per ingrandirti, che è forza, ira ed altri mali che mi pervadono, mi montano dentro con le eruzioni a modificarmi di continuo zolle e placche umorali. Inginòcchiati alle mie pendici a sentirmi tremare prima del boato, ché esplodo, scoppio, incenerisco. Fucina d'Efesto a domare il mio stesso demone.
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