L'aria sospesa alle pendici vive il sacro dominio della vetta che si scontra col cielo come un'esplosione di silenzio... un silenzio selvaggio in cui s'immerge lo scalatore che vince il peso dell'arrampicata, un silenzio non contaminato cui soltanto il vento può parlare, un silenzio che scuote la valanga, impervio di strapiombi, rotto dalle voci di cordate, scalza crudele lo sfidante ignoto, un silenzio gigante che parla alle scarpate, come ali di aquila si scioglie dalle balze nevose sugli abissi... si fonde con l'etere sereno la conchiglia di sole del tramonto nell'immortale estasi di un bacio... chiudi gli occhi incapaci, accogli il tutto senza aspettare volontà di assetti... questo sentimento di altitudine disponi in versi, nasce una poesia dei monti.
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