T'amo pio bove; e mite un sentimento Di vigore e di pace al cor m'infondi, O che solenne come un monumento Tu guardi i campi liberi e fecondi, O che al giogo inchinandoti contento L'agil opra de l'uom grave secondi: Ei t'esorta e ti punge, e tu co 'l lento Giro dè pazienti occhi rispondi. E del grave occhio glauco entro l'austera Dolcezza si rispecchia ampio e quieto Il divino del pian silenzio verde.
sono abbastanza vecchio per poter dire di aver visto realmente lavorare i buoi nei campi . e trainare carri con materiale agricolo, dal letame alle sementi, ai vari raccolti. ma la cosa che ricordo meglio era come gli agricoltori di un tempo facevano far le "manovre" ai bovini...da schiantar dalle risate, se ci ripenso
mi senbra che manchi la prima delle due terzine del sonetto che, se ricordo bene, recita così:
Dalla larga narice umida e nera
vola il tuo spirto e, come un inno lieto,
il mugghio nel sereno aer si perde
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