Ma de l'Italia o voi genti future, Me vate udite cui divino infiamma Libero Genio e ardor santo del vero: Di Libertà la non mai spenta fiamma Rifulse in Grecia sin al dì che il nero Vapor non surse di passioni impure; E le mura secure Stettero, e l'armi del superbo Serse Dai liberi disperse Di civico valor fur monumento: Ambizïon da le dorate piume Sanguinosa le mani, E di argento libidine feroce, E molli studj, piacer folli e vani A libertà cangiar spoglia e costume. Itale genti, se Virtù suo scudo Su voi non stende, Libertà vi nuoce; Se patrio amor non vi arma d'ardimento, Non di compre falangi, il petto ignudo,.
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