Offre scampo ai tiranni, e il bel Sebeto Irriga mansueto Le al Vesuvio soggette auree campagne E ricche aduna a usurpator le messi; Abbevera il Ticino Ungari armenti, e l'ospitali arene Non saluta il Panaro in suo cammino; T'ode gridar oltre le sue montagne La subalpina donna e l'elmo allaccia E s'alza e terge i rai nel duol dimessi, Ma le gravano il piè sardo catene, Onde ricade e copresi la faccia; E le a te care un giorno Città nettunie, or fatte Son di mille Dionisj empio soggiorno: Liguria avara contro sè combatte; E l'inerme leon prostrato avventa Nè suoi le zampe e la coda dibatte E gli ammolliti abitator spaventa.
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