Quando la terra è d'ombre ricoverta, E soffia 'l vento, e in su le arene estreme L'onda va e vien che mormorando geme, E appar la luna tra le nubi incerta;
Torno dove la spiaggia è più deserta Solingo a ragionar con la mia speme, E del mio cor che sanguinando geme Ad or ad or palpo la piaga aperta.
Lasso! me stesso in me più non discerno, E languono i miei dì come viola Nascente ch'abbia tempestata il verno;
Chè va lungi da me colei che sola Far potea sul mio labbro il riso eterno: Luce degli occhi miei, chi mi t'invola
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