Adesso, le aspettative erano scambiate: Lui… come un bimbo impaurito… attende la seggiola minuta ed insolente, non tiene conto dell'intatta mole, le lacrime, precoci scivolano ignare tra le crepe del tempo.
Lui… adesso… è chino… chino e mite come non lo avevo mai scoperto interrogano, del suo andato, circostanze.
Singolare destino, mi balenano del nemico mentre lui… candido… continua a sciogliersi.
Dovessero, animo contrito, giudicarti adesso chi di te fiuterebbe l'uomo incomprensibile che non sapeva amare, l'uomo che nel dissipare esibiva vocazione e per non perderla di vista, la sofferenza la andava suonando porta a porta.
Adesso sei lì, ad un passo, inerte come un bonzo e io qui, indissolubilmente intrappolati, inumata rete di dolore tessuta da fendere, urlando, esausti: esisto, reagisco, sopravvivo, palpito.
…Lui… adesso… è un uomo malato devo aiutarlo, devo amarlo.
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