Sepolcri già chiusi nei polsi avventato salpare di navi ormai la mia fronte si gela di pietra e goccia il rimpianto, non più menzognero. Sciogliti nuvola densa, oggi ho bisogno soltanto di un povero sogno tangibile e possa narrarlo ad un figlio. Solstizio d'estate questa malinconia, acido succo, tedio che pesa sugli occhi il bianco tuo ciglio si piega sommerso da questa realtà decifrata. Fuggi l'affanno, sii pace e non questo assurdo crepitare di ossa; risorgi e sorprendimi, nel breve rincorrere giorni ho bisogno di un sogno che possa squillare di gioia.
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