Datemi un bosco, una notte senza grilli, Un Gelso delle radici secolari che sdracare sia la sfida perché l'amore un tempo fu un espianto, muscoli offerti a trafficanti d'organi polacchi o forse svizzeri, non ricordo.
Dentro le notti insolenti in due viaggiavamo sopra una vespa nella boscaglia che costeggiava l'argine a fari spenti come temerari infanti che si sollazzavano con prove di forza sentimentale. Fu caro il prezzo all'oste e amaro ogni boccone. Foglie d'ulivo che ingoiavo o sotto la lingua trattenevo pur di non sentire l'aspro tuo saluto, bacio sulla fronte a quella principessa che fottevi con grazia divina concessati in uso.
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