Nascosto dentro i muri

Nascosto dentro i muri
questo giardino m'offre
le sue acque, i suoi rami
di segreta delizia.

Che silenzio. E' così
il mondo? Passa il cielo
su sfilanti paesaggi,
arridendo lontano.

Terra indolente. Invano
il destino risplende.
Presso le acque tranquille
sogno e penso di vivere.

Ma il tempo già riduce
il potere dell'ora;
piena la sua misura
dilegua tra le rose.

E fresca l'aria torna
con la notte vicina
e limpida dimentica
quei rami, quelle acque.

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    Riferimento:
    Luis Cernuda - poeta spagnolo
    (Siviglia, 21 settembre 1902-Città del Messico, 5 novembre 1963)

    La poesia cernudiana è una poesia della meditazione, che segue "quattro tappe", secondo Octavio Paz: gli anni dell'apprendimento, la giovinezza, la maturità e l'inizio della vecchiaia.

    Benché definito "desadaptado" a casusa della sua omosessualità, non negò mai questa sua condizione.
    Ebbe la fama di ribelle, ed effettivamente si ribellò alla mentalità chiusa e bigotta della Spagna del Dopoguerra, "un paese dove tutto nasce morto, vive morto e muore morto", come dirà in Desolaciòn de la Quimera. Per questo si considerò sempre un emarginato, "come una carta che ha perso il suo mazzo".

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