Impronte furtive sulle rive lasciate da ombre vaganti che il vento cancella soffiando in avanti. Impronte di mani sul libro non letto, che invitano piano a svelare l'arcàno. Impronte sul cuore che fanno tornare indietro nel tempo, nei solchi celati di un lieto tormento; di quando eravamo ancorati al destino di gioia, di dubbio, di sete, di noia, col pensiero proteso in eventi migliori: è attesa pensosa lo sbocciar di una rosa.
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