E di nuovo la morte non mai così crudele si è posata rapace su un cuore giovane della patria che la vita gridando si è fermata ed il cielo in un punto sprofonda in un dolore immenso di un padre che piange il figlio caduto. Un sibilo veloce tra i bagliori di sole e di luce e poi il buio di una vita, un'altra per l'amore e per la pace che ancor non vedo che questa sabbia tra le valli non lascia impronte ne canti. E la morte ha trovato te, Matteo e quanti come te anche domani il loro passo potrà essere l'ultimo ogni loro respiro e caldo pensiero d'amore lontano potrà essere l'ultimo per le facce ancor voraci di questa guerra nascosta tra le dune che non si ferma di queste terre piangenti e povere che non hanno voce per tanta miseria distesa nella sabbia che alla libertà non lascia fiato. Per la tua vita viva Matteo ormai spenta ma non sarà mai ricorda dimenticata, che già avevi donato per la patria e proprio in questo ultimo giorno dell'anno anche il tuo ultimo respiro in Gullistan tra tante montagne roventi di vento e sole invernale. Ma questa notte ancor il cielo afghano si è acceso ancor sereno ed il dolore è in tutte queste stelle che tanto dolore hanno visto eppure ancor brillano per la speranza non perduta di pace perché ognuna di queste morti per la patria non sia vana. Per noi che ancor restiamo in Afghanistan per i fiumi ancor secchi di libertà e per la tua vita che non sia dimenticata.
Commenti