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Articolo Pubblicato da "Il Centro" Quotidiano dell'Abruzzo.
Domenica 11 luglio 2010.
L'Aquila, la ricostruzione difficile

Lettera a Maroni: chi sbaglia paghi

"Caro ministro, chi ha sbagliato è giusto che paghi". Il succo della missiva degli aquilani a Roberto Maroni, ministro dell'Interno, è questo. Il ministro ha annunciato l'apertura di un'indagine per "verificare i fatti", gli aquilani aspettano di conoscere l'esito di questo accertamento. Si chiede chiarezza rispetto all'atteggiamento delle forze dell'ordine e sulla gestione dell'ordine pubblico. In particolare, si chiede che chi ha sbagliato si faccia da parte e, nel contempo, si respinge al mittente l'accusa di aver messo in atto delle "provocazioni" nel corso della manifestazione. Finora, dalle riprese effettuate dalla Digos capitolina, non sono emersi fatti rilevanti a carico di aquilani. La questura di Roma ha liquidato gli accadimenti con la presenza di "infiltrati" dei centri sociali.

Editoriale
aquilani feriti da manganelli e falsità
di Luigi Vicinanza

Roma, mercoledì 7 luglio, giornata nera. Il sangue dei feriti macchia la coscienza di chi ha ordinato cariche violente e immotivate nei confronti di manifestanti inermi. Si aspetta l'esito dell'inchiesta ordinata dal ministro Maroni, ma foto, video e e testimonianze finora raccolte mostrano una verità univoca: non c'era motivo di usare i manganelli, l'ordine pubblico è stato gestito male, l'uso della forza spropositato. Quelle immagini sono rimbalzate su giornali e su siti internet fuori dai confini nazionali.