Voglio un amore doloroso, lento, che lento sia come una lenta morte, e senza fine (voglio che più forte sia de la morte) e senza mutamento.
Voglio che senza tregua in un tormento occulto sian le nostre anime assorte; e un mare sia presso a le nostre porte, solo che pianga in un silenzio intento.
Voglio che sia la torre alta granito, ed alta sia così che nel sereno sembri attingere il grande astro polare.
Voglio un letto di porpora, e trovare in quell'ombra giacendo su quel seno, come in fondo a un sepolcro l'Infinito.
Ho appena letto "sopra un erotik" e l'emozione che ho provato è stata
tanta.Il trasporto dapprima inconsapevole e poi più marcato mi ha fatto
sentire come una resurrezione dopo la morte.E l'amata che all'unisono
si accorda a quel sentimento che è di morte, mache è seguito da una rinascita.I contrasti emozionali sono davvero imprevedibili e improvvisi.
Forte il d'annunzio.
Bea, parlando di musica sarebbe opportuno fare grancassa comune ma come avrai intuito mi appresto invece a far fagotto...
Avrei voluto andarmene con squillo di tromba ma temo che ciò possa risultare equivoco...
Ok, lo confesso: D'Annunzio mi è sempre stato antipatico. Talmente antipatico che per lunghi anni mi sono sempre rifiutato di leggerlo. Guardavo l'uomo D'Annunzio, la sua storia, la storia di quel periodo. Mi infastidiva il suo atteggiamento da eroe, il suo culto della bellezza. Ero prevenuto, in me solo pregiudizi. Poi un giorno lo comincio a leggere e la sensazione è esattamente quella che dichiara Bea: è musica! E' musica!
Per colpa della mia insulsa sciatteria e di qualche professore di merda al Liceo mi ero perso almeno 30 anni di ottima musica!
Questa poesia non la conosevo Diversamente da te, Gaetano,
apprezzo i versi di Gabriele D'Annunzi, sono musica." La pioggia nel pineto" è quella che preferisco, L'uomo D'Annunzio rappresenta il suo periodo storico, anzi "è", con luci, ombre, penombre e tutto quanto, non esprimo giudizi mi fa sorridere, un riso forse un po' amaro.
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