Gianni è una persona intermedia. Ho sognato di non aver più il pancione, di non essere più incinto, e dalla posizione supina riuscivo a vedere i miei piedi. È strano vedersi i piedi. Ed essere guardato dai tuoi piedi. In posizione eretta non li guardi, ti trasportano, dondolandoti il corpo su cui sono attaccati i tuoi occhi, cosicché, poche storie, non li vedi proprio, perché ti ballonzola la vista al passo.
Gianni è il classico tipo che ti può trovar di tutto: hai bisogno di un auto per fuggire al porto? Te la trova. Ti trova auto, una prostituta, un travestito, pappagalli verdi brasiliani, droga e persino armi. Armi a noleggio. Armi a noleggio, è assurdo, non le paghi tanto. Tanto non le usi. Ma hai un'arma, e da quando nasciamo siamo disarmati, è rassicurante, per quel che dura, di fronte a questa vita improvvisa e veloce e feroce. E siamo anche illusi e tosto disillusi. A ondate talmente veloci che non hai il tempo di respirare, infatti la nostra vita si chiama Apnea.
Gianni è una persona intermedia perché ha capito che la libertà concessa a un uomo, un animale, una pianta, sta negli interstizi della prigionia, del bisogno, dell'esigenza, della fame e del dover andare regolarmente di corpo. E così vive tra la libertà di essere solo e il crampo dell'essere solo. In mezzo. In un interstizio. Perché la libertà non è mai a 360°. È negli interstizi, e Gianni l'ha capito, e vivendo di questa percezione ha fatto la più grande rapina del secolo.
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