Ascoltami straniero, o visto pulviscoli lontani, nella via lattea, la terra infuocata di marte, o scorto, navi in fiamme ai confini d’Orione, desiderare, provare, esistere, più vita, padre, più vita creatore, al replicante; tra metropoli, macchine volanti, miasmi e ciminiere, smog e pioggia perenne, con città affollate, come vicoli, con dirigibili pubblicitari, bar-sushi, esseri extra mondo, vie buie e umide; dammi più vita, padre, prima che la colomba della vita, voli via; muori sporco poliziotto, che mi rubi, la poca vita rimasta, prima della fine.
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