Sin dalla sera, la neve cadeva fitta e leggera; ed al mattino, una spessa coltre, soffice e bianca, ammantava tutto con la sua gelida faccia stanca.
Giù nella via, un giovincel gioioso giocava ha pallate col suo can festoso, e la gente, con passo lento camminava, con un fruscio al piede, che la neve calpestava.
I passeri, infreddoliti ed affamati, volavano sconcerti, cercando di trovare qualche cosa da beccare. Cosi i miei pensieri Intrecciavano voli
Con le falde leggere, che s'adagiavan sulle coltre diaccia della neve.
Allor sentii l'invito a riposar la vita Nella culla del verno, come il frutto di una bacca, d'un bacello, e risvegliarla poi, fiorita al dolce tepor della primavera, che il sole timido riscalda, e l'uom fa sognare nella sua sfera.
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