I poveri viaggiano scalzi e non temono le pietre taglienti macigni pesanti sono i passi sopra la sabbia e tra i gialli dei soli infuocati muoiono senza lamenti.
Non bastano i monumenti alti come montagne di ossa e di carni torturate che rivendicano il loro diritto a sentire il silenzio infinito e solo quello.
Non bastano i corpi trucidati e spogliati violentati e mutilati che i megafoni della storia in un lamento di paura senza fine trasportano oltre la periferia del cielo.
Non bastano Le rose né le rugiade se gli sciacalli preferiscono sprofondare le bocche dentro le carni aperte per non sentire nemmeno i più sottili lamenti intrappolati
Non bastano Wounded Knee - Dachau - Hiroshima Sabra - Shatila - Al-Ameriya - Saraievo monumenti alla tristezza sacrosanti e unici costruiti da viscere di vergogna e da milioni di voci strozzate dai carnefici.
Non bastano gli scellerati tabernacoli del razzismo se le cimici invadono il mondo scandendo i tremori della carne nelle infinite malinconie di occhi inzuppati di pianto.
Non bastano gli stadi enormi della repressione ridotti a carnai le città bombardate e quelle bruciate i forzieri delle banche che ingoiano le ricchezze rubate all'umanità.
Non bastano Le insaziabili voracità delle ambizioni che progettano spudorati monumenti e vendono miserabili feticci di m-e-r-d-a sugli altari sacrificali della dolcezza umana.
Non bastano gli ocra e i rosa della sera né i bianchi e gli azzurri del mattino e nemmeno i blu profondi della notte a fermare per un attimo la danza della morte.
Non bastano che la pace e la vita siano ancora i sani tormenti dell'eternità senza bisogno di obelischi ma fogne giganti come celle per l'orda impetuosa di furbi.
Non hanno pietà gli uomini con le facce di pietra cavalcano la morte e dileggiano la vita strafottenti rivoltano nel brago anche l'amore.
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