Giunchiglie, sulla riva, ridono con riso dorato Sull'acqua trema lievemente, tra ombre del salice, biondo riflesso di narcisi. I fiori narrano fole nell'ombra. Le ninfe spiano dai margini del bosco, lanciano sguardi melanconici, si ritraggono come pallidi fiori, si rifugiano nell'ombra cupa. Nella macchia un garrulo cinguettare . Impertinente un pettirosso, sul sentiero, interroga pipilando. Il ruscello gorgheggia con impetuosa letizia . Tra cielo e terra un sbocciare gaio d'anemoni , un fremere di uccelli. Il giovane vento, agguantato dai rami degli alberi, si lamenta della prigionia. Le felci giaciono appassite, spezzate, scarmigliate dall'inverno. Le foglie cadute dalla quercia, calpestate emettono un gemito, risospinte nell'oblio. L'angoscia delle felci prostrate, il volo spensierato, la trepida gioia delle gemme , il singhiozzo del vento frenato percepivo vagando solitario.
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