Metallica croce mi sovrasta. Vuoto mi circonda e confonde. L'infinito segue un picco dopo l'altro, dal pertugio una valle spinge l'occhio al mare. Sfoca l'immagine cielo e mare, mare e terra, città concrezioni calcaree. L'aquila imperturbabile segue la rotta della brezza. Il sudore ghiaccia al pensiero d'abbandonare l'infinito silente. Meglio lanciare in volo la massa grigia e smolecolare nell'azzurro spazio.
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