S'aprono i sipari sulle ardenti giornate giocate dalle corse nevrotiche della gente illusa di tornare alla normalità.
Quale normalità? Crediamo veramente che agitarsi e smaniare sia un vivere quotidiano? Crediamo davvero che tornando a casa possiamo essere sereni?
Quante tossine accumuliamo durante le nostre giornate "serene" di stress? Quale felicità ha il colore del sangue? Guardando la nostra società sembra normale.
Quesiti irrisolti…
Con le parole tutti alzano i toni, non si rendono conto della vuotezza del loro essere.
Parole accomunate alla pochezza che inneggia orde barbariche annunciando lo sgretolio del mondo delle idee.
Forse è proprio così é una società barbara la nostra occultata dall'ombra di simboli, di parole vuote prive di realizzazioni.
Esistono parole di azioni concrete almeno così ci pare – effigi della Società ad alti livelli con termini ridondanti che riempiono le bocche, di difficile comprensione… e di pronuncia per conferire un crescendo a questa inconsistente vita.
Qui nasce il problema: vivere d'immagine.
Abbiamo smarrito il senso della realtà già oggi tutti credono di conoscerne il significato ma nessuno osa pronunciarsi.
Non aiuta a nessuno essere ciò che non si è, ma è più comodo. Possiamo nasconderci senza ascoltare la nostra coscienza.
Termini come Etica e Morale diventano una favoletta per bambini. Si genera il pensiero d'inutilità pubblica: a concretizzare la nostra vita ci vuole ben altro.
Ma cosa? nessuno mai lo ha ancora scoperto…
Così nascono i mostri dentro di noi: il lato oscuro dell'uomo.
Vien da rabbrividire quando si scorgono persone meravigliate nel leggere la cronaca nera.
Ecco presentarsi innanzi ai loro occhi la cruda realtà della società in cui viviamo: dove vivono queste persone?
Noi generiamo cultura tanto quanto la uccidiamo.
Se qualcuno mi chiedesse di dar definizione del genere umano potrei solo dire: "è un'anima contraddittoria".
È difficile comprendere il genere umano che è tanto attaccato alla vita al punto d'amarla tanto intensamente da compier la folle gesta d'interromperla bruscamente.
Ovunque andiamo non tolleriamo i nostri simili eppur noi vogliamo essere tollerati. È questo che vuol dir tolleranza?
Spero che non siamo confusi fino a codesta maniera!
In ogni società si nascondono spiriti buoni.
È una gioia accorgersi che potenzialmente siamo tutti buoni… quando siamo soli.
Il dover apparire ad ogni costo ed in ogni situazione minimizza la nostra essenza fin quasi a farla scomparire.
Se avessimo il coraggio d'essere introspettivi leggeremmo talune faccende che non ci piacerebbero affatto.
Eppur siamo tutti criticoni, polemici e sentenziatori, se solo ne avessimo sentore credo che nessuno parlerebbe più.
Abbiamo la malfatta abitudine di non pensare ciò che diciamo. Spesso la pensiamo credendo che pensare sia la prima cosa che ci viene in mente.
C'era una volta… o forse non c'è mai stata quella volta che abbiamo creduto ad una favola realtà.
Oh, una favola… che orrore!
Il sol pensiero di vivere una favola ci spaventa.
Non abbiamo più il gusto del bello: abbiamo deformato un intero sistema per eliminarne ogni traccia.
Rompere un sistema non è un cedimento dell'esistenziale che annichila il decoro: ci facciamo usare da un sistema generato dal consumismo, da un credo che nasce in noi propulso dalla voglia di emergere da un mondo che ci calza un po' stretto.
Il sistema generato porta a vantaggio una cerchia ristretta di persone che possono soggiogare una società intera strumentalizzandola creando stereotipi plasmabili.
Così nascono le mode di varia natura e genere.
Un mondo subdolo che fa di noi una massa informe monòtono.
Non siamo noi a voler tutto questo? Allora perché sento tanti lamenti? Forse è meglio chiedersi chi sono questi "Noi"!
Ci accorgeremmo che due anime vivono nello stesso corpo come fossero due persone sotto lo stesso tetto.
Allor si pone un dilemma: e se esistessero due mondi paralleli per le nostre anime? Non è che per caso le abbiamo solo invertite?
Questo nostro dilemma lasciamolo scorrere ripromettendo un'analisi in un altro tempo.
Per ora rimane capire qual è il senso della realtà, e se mai l'accettiamo così come la reazione dei nostri comportamenti che l'ha generata.
In questo opaco mondo c'è la possibilità di far risplendere i colori per la loro naturale bellezza se solo ci fermassimo un attimo a pensare scavando dentro di noi nel pozzo dei nostri desideri, dei nostri sogni.
Vivere in una favola non è difficile basta uscire da un mondo che non senti tuo.
Per necessità vivere marginalmente la società senza distaccarsene.
Ai confini della realtà delle volte si è quando la si vive intensamente.
Riscoprire l'Amore in tutte le sue forme… e colori.
Riesumare la propria anima riaccendendo la passione ci farà scoprire un mondo apparentemente nuovo, ma che è sempre stato il nostro.
La vita di società eticamente e Moralmente perfetta non esiste, ma esiste un'Etica morale e una Morale etica ai quali siamo inclini: fa parte della nostra natura.
L'uomo è contraddittorio ma è pur sempre un'anima dal candore maculato: nessuno è perfetto!
Dosare le informazioni, leggere fra le righe l'immagine che ci vogliono imporre traccerà il cammino di uomini liberi.
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