Kruptadìe philòtes Accoglimi sul tuo seno di amante, fra i tuoi capelli neri spettinati dove sussurrerò come fa il vento che non sa di farlo.
Se, come un animale, mi esalterò fra le tue braccia bianche e ti farò piegare le ginocchia, si spezzerà il silenzio del mio rimorso muto.
Le stelle son lontane, ma non da questo cielo: dai prati rugiadosi ove non piango, dalle affollate sale ove non rido, dai campi di battaglia che non calco.
Per questo ora ti abbraccio, tu che dai questi brividi alla pelle e irrighi questa scorza di piacere
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