A un gabbiano sulla scogliera Quante spiagge sfiorano assenti i tuoi passi più fragili della rena nei mattini ancora ebbri di sensazioni e delle braci di qualche tardivo falò nelle lunghe estati chiassose...
chi le conta più?
Giocoso gabbiano colore del sale tu rammenti tutte queste feste pazze le lunghe danze le onde placide che van domando le melodie i tuoi occhi a sognare da lontano...
un giorno speciale.
Quante volte sei scappato lassù al faro che da tanti anni ti dà rifugio spalancando lo sguardo a quei racconti intrisi d'acque chiare e terre magiche che i tuoi amici hanno sorvolato...
ed intanto sogni.
Sogni di trovare l'isola meravigliosa che ti attende oltre il litorale natio la intravedi nello splendore dell'alba mentre assapori sulla battigia la mistura di scrosci e di silenzi...
il blu dei mari ascoltati.
I pensieri sorpassano il tempo e tu allora voli verso la scogliera lungo quel filo di vaga angoscia che già lega giorno e assenza d'ombre e là nel grigio il pianto si sperde nel vento...
le tue lacrime dolci nel mare.
Ma quando la spaventosa burrasca ha sciolto le mura dell'ultimo castello aspetta la calma e corri sulla spiaggia cerca fra le alghe sparpagliate dalle correnti sulla riva il tuo tesoro o nel cielo...
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