Che gioia sarebbe, se qualcosa si rovesciasse. Se la lingua inaridisse E gli occhi parlassero; l'ipocrisia seppellita senza onore delle armi. Occhi puri, incorrotti dalla bocca. Palpebre immuni Da ogni infezione. Messaggi captati In religioso silenzio. Lunghi ed interminabili Discorsi Si alzerebbero trionfanti Sul ciarliero mormorìo. Occhi fissi, sganciati dall'imperio facciale, saprebbero ridere, senza arrestarsi.
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