Scritta da: Silvana Stremiz
Stomaco delicato, anima blanda,
non si regge più di un viaggio l'anno
in quelle lande dov'ebbero i secoli
voglia di cattedrali e ne piantarono
come altri, altrove, pianta vigne...
– incerto
il cuore se spendersi fino in fondo,
persi gli occhi nel bosco sibillino,
in quel fuori dal mondo, alla radura
o alla macchia dove c'è chi ti legge
e, si sa, all'ultimo verso capisce
ch'erano segreti da niente, chiavi
d'un magazzino qualsiasi, festoni
con tanto d'appassito... (nondimeno
sia lode al Dio cui devi quella voce).
Silvio Ramat
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