Poesie di Sara Pes

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Scritta da: bimba.mo
Ci piace fare ciò che è sbagliato, ciò che è proibito,
brivido lungo la schiena.

Una scarica elettrica lungo il corpo
e ti senti viva
cuore a mille, le mani sudate, il sorriso che spunta leggero all'angolo delle labbra.

Sentirsi preda della passione
del non-senso
di chi non dovremmo desiderare.

Annullare tutti i pensieri per dieci minuti ed agire
essere solo un corpo che si scioglie, si avvinghia e sente il calore di un altro.

Sentire quel piacere così intenso
e perdere le inibizioni.
Non avere il controllo, non pensare.

Essere una preda degli istinti.

Scindere il corpo dalla mente
e lasciare che la voce della mente sia sempre più soffusa
Soffocata dalle sensazioni che crescono dal contatto
Mentre il nostro corpo si muove lento. E il respiro diventa affannoso.
La testa si inclina leggermente all'indietro, gli occhi socchiusi. Una sensazione ci pervade.

Come l'impeto del fiume in piena distrugge la diga
e l'acqua
con la sua potenza bagna il letto del fiume
arido, prosciugato.

Ci piace.

Forse perché siamo sempre così concentrati a controllarci,
a fare ciò che è giusto
a contare le parole, a sentirci in colpa per quelle dette in più,
quelle dette in meno.

A contare i soldi nel portafoglio, controllare di aver chiuso la finestra,
Di aver ripetuto anche l'ultimo capitolo del libro.
Sara Pes
Composta mercoledì 2 dicembre 2009
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    Scritta da: bimba.mo
    La testa gira, come un tormento. La nausea. L'odore del vino, di quel lambrusco acido.
    Quello che costa poco e ti spacca lo stomaco.

    E cammina verso il bagno. A piedi scalzi.
    Così impari cara mia bella festeggiata.

    La mente ancora parla.
    E ci provi a farla parlare. Per non sentire altre voci, per non sentire il rumoroso affanno di un uomo.
    Di chi ieri ti ha toccato. Di chi ieri ti è entrato nell'anima. Veloce. Poi è sparito.
    Sente il gelo sotto alla pianta del piede, il pavimento di marmo.

    Sembra il gelo del silenzio.
    Quando il respiro si fa più lento, quando il piacere viscido è finito.
    Rimane solo il silenzio. E la paura delle parole, ti si bloccano in gola perché non riceveranno comunque risposta.
    Riceveranno solo attese, lunghe, feroci e sfinenti.

    Apre la porta della camera. La maniglia è calda.
    Il legno scuro sembra accarezzarle il tatto.
    Un secondo di sollievo.
    Sara Pes
    Composta venerdì 4 dicembre 2009
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      Scritta da: bimba.mo
      Per te che amavi i Pink Floyd
      per te che li hai cantati
      e ricantati.
      Per te che per primo me li hai fatti ascoltare
      allora non li sapevo apprezzare,
      allora non ti ho saputo apprezzare.
      Ma come mi gusto ora questa canzone
      ogni nota mi entra dentro.
      Impressa a fuoco
      come il tuo ricordo.

      So, so you think you can tell Heaven from Hell?

      Te la dedico con tutto il cuore,
      e me la ascolto mille volte.
      E ti ripenso mille volte.
      Ti porto nell'anima
      come un marchio impresso a fuoco.

      How i wish, how i wish you were here.
      We're just two lost souls swimming in a fish bowl,
      year after year,
      running over the same old ground. What have we found?
      The same old fears,
      wish you were here.
      Sara Pes
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